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«Questo è il mio sesto libro. Ho cercato rifugio nelle poesie in tarda età (68 anni). Una via di fuga da drammi familiari e delusioni, cercando spazi nuovi nei quali ci fosse posto per l'immaginazione e per esigenze interiori. Ho amato e amo la mia famiglia e le persone che mi sono vicine. Ho amato la politica che, per una vita intera, ha "catturato" il mio entusiasmo, la mia passione. Passione "sedata" oggi con l'affermarsi di eventi che considero pericolosi e che né la democrazia né i miei riferimenti politici, hanno saputo contrastare adeguatamente, lasciando spazi importanti a movimenti sovranisti. Un percorso che ritengo devastante, per il linguaggio politico, per la mancanza di solidarietà (solidarietà che inseguo nelle poesie) e per il rispetto verso gli altri, elementi di base della tradizione democratica stessa. Non parlo da uomo rassegnato né da pessimista invadente. Nelle poesie c'è tutto l'amore e la speranza di cui sono capace, che sta alla base della mia radicalità riformista.»